Responsabilità sociale d’impresa e bilancio di sostenibilità

La responsabilità sociale d’impresa o Corporate Social Responsibility (CSR) è stata definita dalla Commissione Europea come la “responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società”.

Un’azienda viene definita socialmente responsabile quando nello svolgimento delle proprie attività persegue anche obiettivi sociali e ambientali. Pertanto, al tradizionale obiettivo della ricerca di un profitto si affianca anche quello di un miglioramento del benessere della collettività, ed in particolare di tutti gli stakeholder aziendali con cui l’impresa si relaziona (per informazioni più dettagliate sugli stakeholder aziendali vedi articolo pubblicato nel nostro sito il 19 marzo 2021).

Essere un’impresa eticamente responsabile comporta per la stessa un miglioramento delle performance aziendali e, quindi, un vantaggio competitivo duraturo nel tempo, in quanto, ai giorni nostri, ha assunto sempre maggiore importanza la reputazione e l’immagine dell’azienda, e quanto essa sia sostenibile e impegnata per il miglioramento dell’ambiente e della collettività. A questo proposito, esiste un premio, di cui non andare fieri, assegnato alle imprese più irresponsabili, il Public Eye Award.

Un’impresa si definisce irresponsabile quando “al di là degli elementari obblighi di legge suppone di non dover rispondere ad alcuna autorità pubblica e privata, né all’opinione pubblica, in merito alle conseguenze in campo economico, sociale e ambientale delle sue attività” (L. Galliano).

Numerose le multinazionali candidate al premio nel corso degli anni, come IKEA, Nestlè, Walt Disney, WalMart, KPMG.

Con la Direttiva Europea 95/2014 è stato sancito l’obbligo di pubblicazione del Bilancio di Sostenibilità, ossia un documento di carattere non finanziario con cui le imprese comunicano le loro strategie e i loro obiettivi in tema di responsabilità sociale d’impresa.
Sono tenute a pubblicare tale documento le società che soddisfano i seguenti requisiti:

  • Attivo Patrimoniale > di 20mln;
  • Ricavi di vendita > di 40 mln;
  • Numero medio dipendenti > 250 unità.
    Nonostante questa dichiarazione di sostenibilità non sia una documentazione obbligatoria per numerose aziende, spesso viene redatta ugualmente anche da coloro che non ne hanno l’obbligo, in quanto è molto sentita l’esigenza di manifestare in modo trasparente i propri obiettivi verso tutti gli stakeholder aziendali.